Estate 1956. Siamo nella città di Hannover, New Hampshire, a cinque ore di auto da New York. L'aula magna del Dartmouth College ospita un incontro fra matematici, fisici, psicologi, ingegneri elettronici. Tra loro scienziati del calibro di Marvin Minsky e Claude Shannon, riuniti con l'obiettivo di studiare le possibilità di simulare il ragionamento e l'apprendimento umano per mezzo dei calcolatori elettronici. Il simposio del Dartmouth College dura due mesi e segna la data di nascita dell'Intelligenza Artificiale. Solo sei anni prima il matematico inglese Alan Turing (1912-1954) aveva definito il comportamento intelligente come l'abilità di raggiungere prestazioni cognitive di livello umano, in modo da ingannare un interrogatore (test mai superato da un computer), mentre nel 1943 Warren McCulloch e Walter Pitts progettavano una rete di neuroni artificiali (rete neurale) in grado di riprodurre ogni funzione calcolabile e di apprendere. Oggi, a cinquant'anni di