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Visualizzazione dei post da ottobre 1, 2006

Diffusione della cultura scientifica: un convegno a Pula (Cagliari).

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La necessità di una diffusione capillare della cultura scientifica cattura raramente l'interesse della stampa e dei politici. Quasi sempre in occasione della pubblicazione di dati negativi, in relazione alla scuola italiana, oppure della carenza di vocazioni in discipline scientifiche o ancora in prossimità di elezioni o referendum. E puntualmente si evidenzia la carenze, l'impreparazione, l'inadeguatezza del nostro Paese. Le, numerose, punte di eccellenza vengono offuscate dalle, più notevoli, carenze. Un pochino è come occuparsi degli incendi estivi in piena estate. O chiudere la stalla con i buoi già a spasso. Per fortuna in Italia, grazie alla passione, alla lungimiranza e alla professionalità di esperti del settore, amministratori, docenti e ricercatori, da alcuni anni si stanno moltiplicando esperienze che possono contribuire a contrastare l'analfabetismo scientifico. In particolare i Festival della scienza, come quelli di Bergamo, Genova, Perugia, i Centri dell

Retrocomputing: quando collezionare non è solo un gioco

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Ridare vita a macchine fuori produzione da decenni, mantenere funzionanti hardware e software di assoluta rarità, giocare con marzianetti in bianco e nero nell'era del videogame. Ma la passione per il Retrocomputing a volte può significare qualcosa in più. Ad esempio nel caso di indagini rese complicate, se non impossibili, dalla presenza sulla scena del crimine da computer di altre epoche. E' accaduto recentemente in Austria, dopo la fuga di Natascha Kampusch: una parte della storia di Wolfgang Priklopil potrebbe essere celata in alcune audiocassette e dischetti da 5,25 pollici. Ovvero la memoria del Commodore 64. A complicare la situazione è anche il fatto che il C64 non utilizza lo standard di codifica caratteri ASCII ma il PETSCII. Kidnapper's retro computer offers scant clues The Guardian (September 5, 2006) Commodore 64 (Wikipedia)