Energia: confronto aperto
I due Nobel presenti in questi giorni a Venezia, Zhores Alferov e Carlo Rubbia, sostengono il solare (fotovoltaico per il fisico bielorusso, termodinamico o a concentrazione nel caso del Nobel goriziano) come la migliore alternativa ai combustibili fossili (e si tratta di due soluzioni complementari in quanto la prima è adatta a soluzioni distribuite, anche molto piccoli, mentre la seconda è valida per impianti di grandi dimensioni). Ma a Venezia riaffiora anche l'opzione nucleare: lo sdoganamento arriva nientemeno che da James Lovelock. Tuttavia, avverte Rubbia, per costruire centrali di nuova concezione (cosiddette "pulite" ovvero a radioinquinamento basso) occorre attedere venti o trent'anni. Per non parlare della fusione nucleare (quella sì che sarebbe LA soluzione)... Troppo, decisamente troppo tempo. La soluzione più ragionevole consiste nel combinare il solare con le altre fonti rinnovabili, geotermico, eolico, biomasse, idroelettrico, a seconda delle situazioni. E ridurre gli sprechi.
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