"Se ci leggi è giornalismo. Se ci quereli è satira"

mamma satira Coraggiosamente e con il desiderio di informare fuori dagli schemi "Mamma! Se ci leggi è giornalismo. Se ci quereli è satira" riempie lo spazio lasciato vuoto da Cuore (1989-1996) e occupato saltuariamente da blog o fogli che godono di alterne fortune.
L'importanza della satira nella nostra civiltà è enorme. Ma non tanto e non solo perché diverte. Quanto per il suo potere di analisi del reale. Di fatto la satira entra a far parte del variegato mondo dell'informazione, nel quale l'aderenza alla realtà dei fatti a volte è inversamente proporzionale alla (presunta) serietà della fonte comunicativa. Per questo riteniamo importante, e da difendere, qualsiasi iniziativa in grado di allargare il fronte dell'informazione critica e non allineata.
Ogni tipo di informazione costituisce un frammento, un tassello del complesso puzzle della conoscenza. L’autore satirico raccoglie tasselli e frammenti, li modifica, li colora a e li ripropone al pubblico. E non si tratta, a nostro modo di vedere, di attività buona per il puro intrattenimento, quanto di attività “artigianale” riconducibile all’articolo 33 della Costituzione, che onora ampiamente il principio della libertà dell’arte: “L’arte e la scienza sono libere”. Il messaggio satirico, almeno quello "di qualità", non sarà casualmente connesso ai fatti quotidiani ma godrà bensì una coerenza causale con la presenza nell'immaginario collettivo. Il concetto è stato sviluppato in profondità dall'avvocato Antonello Tomanelli del Foro di Bologna (La satira politica secondo Dario Fo tradotta in termini giuridici):
«In presenza del nesso di coerenza causale, non può avere alcun senso valutare la legittimità della satira secondo i parametri della verità e della continenza formale, elementi che al contrario si esigono nella cronaca e nella critica. La satira non soddisfa esigenze informative, né si propone di analizzare o valutare un comportamento. La satira, come dice Dario Fo, è uno "sghignazzo” cui il concetto di “nesso di coerenza causale” attribuisce quel senso, quel significato che permettono all’autore satirico di creare con il pubblico un “circuito d’intesa”, usando un’espressione cara alla stessa giurisprudenza. E ritenere una satira “volgare” prescindendo dalla valutazione dell’esistenza di quel nesso significherebbe limitare la libertà dell’arte garantita dall’art. 33 Cost. Sarebbe come sostenere che un dipinto è tecnicamente osceno, quindi illecito, a causa dell’eccessivo uso del colore rosso da parte del pittore. L’unico limite che incontra l’autore satirico è il non poter “lavorare” un frammento non presente in quel contenitore, ossia da lui appositamente creato.»

I satiri, i fumettari e i giornalisti di Mamma! condividono un progetto ambizioso: realizzare la prima rivista italiana di giornalismo illustrato e satira d'inchiesta libera da Padroni, Pubblicita', Prestiti bancari e Partiti politici, le "quattro P" che inquinano e avvelenano l'informazione italiana.

"Nel desolante panorama del giornalismo (ma anche la satira – costretta a fare più supplenze, dei precar-scuola – non è messa così bene come sembra) Mamma! andrebbe gelosamente difesa, sostenuta, fatta circolare, quasi presa a modello". 21 marzo 2011 Daniele Barbieri

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