Nei fossili più antichi la chiave per la vita su Marte?

microfossils La notizia del ritrovamento dei fossili più antichi mai rinvenuti sul nostro pianeta è stata pubblicata ieri su Nature Geoscience. L'articolo Geoscience Microfossils of sulphur-metabolizing cells in 3.4-billion-year-old rocks of Western Australia spiega che i batteri fossili datati 3,4 miliardi di anni, scoperti in una roccia a Strelley Pool, nella costa occidentale australiana, vivevano in acque prive di ossigeno. Le immagini [Picture: David Wacey, AFP/Getty Images] mostrano organismi simili ai microbi moderni: di forma sferica, ovale e tubolare, di diametro compreso fra 0,01 e 0,02 millimetri. I ricercatori hanno osservato che le pareti cellulari di questi fossili contenevano carbonio e azoto, proprio come nei microorganismi moderni, e ipotizzano che i microbi si nutrissero di pirite, producendo solfati come prodotti di scarto.
E Marte? Gli autori della ricerca, David Wacey (University of Western Australia) e Martin D. Brasier (University of Oxford) spiegano che a quei tempi l'atmosfera terrestre era composta quasi interamente di anidride carbonica e le acque marine non contenevano ossigeno molecolare, dato che non esistevano ancora organismi in grado di produrlo a partire dall’anidride carbonica.
Vivendo di pirite, un minerale molto comune, questi microorganismi si sarebbero trovati bene anche su altri pianeti, come appunto Marte.

Andrea Mameli www.linguaggiomacchina.it 22 agosto 2011


New candidates for oldest fossils (Nature News, 21 August 2011)

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