Caratteristiche del lanciatore Vega. Con motori prodotti a Colleferro (Roma) e testati in Sardegna (Quirra)

vega lanciatore Vega, il nuovo lanciatore europeo pensato per trasferire in orbita circolare bassa (700 km) e sincrona con il Sole a una quota di 700 km satelliti fino a 1500 Kg, rende accessibile lo spazio anche a realtà che prima non avrebbero potuto affrontarne i costi: Università e centri di ricerca.
Vega è un razzo-vettore a quattro stadi: i primi tre sono alimentati da propellente solido, il quarto è costituito da un modulo a propellente liquido.
Il motore del primo stadio, P80, è stato progettato con tecnologie innovative come l’utilizzo della fibra di carbonio, e sviluppato dalla Avio a Colleferro (Roma). Il p80 è il più grande motore monolitico a propellente solido mai realizzato con la tecnologia del Filament Winding. Nel 2006 è stato effettuato con successo il primo test al banco statico presso il Centro Spaziale Guyanese a Kourou, poi confermato alla fine del 2007 dal pieno successo del test di qualifica eseguito sempre nella Guyana francese.
Il motore del secondo stadio, Zefiro 23, stessa tecnologia Filament Winding del P80, ha effettuato con successo il primo test al banco statico presso il Poligono Sperimentale di Salto di Quirra, in Sardegna, alla metà del 2006. Il tiro di qualifica è avvenuto alla fine di marzo 2008, sempre presso il poligono interforze di Salto di Quirra in Sardegna.
Il motore del terzo stadio, Zefiro 9, prodotto con la tecnologia del Filament Winding, è stato il primo motore provato al banco statico con successo nel Poligono Sperimentale del Salto di Quirra, in Sardegna, alla fine del 2005. Il tiro di qualifica, eseguito nei primi mesi del 2007, non ha avuto successo per un problema all'ugello poi risolto. Il tiro di qualifica del 28 aprile conferma l’esito positivo del tiro dello Zefiro 9A potenziato di fine 2008.

Scheda tecnica Vega
Altezza totale: 30,152 metri
Diametro max: 3,005 metri
Peso totale: 136 tonnellate
Carico utile: da 300 kg a 1500 kg
Note sul carico: diminuendo il carico può essere fatta aumentare la quota dell’orbita. È possibile modificare anche l’inclinazione dell’orbita rispetto all’equatore terrestre, andando da orbite polari a orbite equatoriali.

Andrea Mameli www.linguaggiomacchina.it 4 febbraio 2012


vega

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