La più dettagliata immagine del vivaio stellare Nebulosa Carena mai ottenuta nella banda infrarossa, scattata da VLT: Very Large Telescope

Carina Nebula ESO ESO’s Very Large Telescope has delivered the most detailed infrared image of the Carina Nebula stellar nursery taken so far. Many previously hidden features, scattered across a spectacular celestial landscape of gas, dust and young stars, have emerged. This is one of the most dramatic images ever created by the VLT.

Il VLT (Very Large Telescope) dell'ESO ha prodotto la più dettagliata immagine del vivaio stellare noto come Nebulosa della Carena [1] mai ottenuta nella banda infrarossa. Molte strutture prima nascosste sono state svelate su questo sfondo spettacolare di gas: giovani stelle e polvere. Questa è una delle più spettacolari immagini mai create dal VLT.
Nel cuore della zona australe della Via Lattea, 7500 anni luce dalla Terra, si trova un vivaio stellare che va sotto il nome di Nebulosa della Carena. Questa nube di gas incandescente e di polvere è una delle più vicine incubatrici di stelle massicce e contiene molte delle più grandi e brillanti stelle note. Una di queste, la misteriosa e instabile Eta Carinae, fu la seconda stella più luminosa nel cielo per parecchi anni nel decennio del 1840 e probabilmente esploderà come supernova. La Nebulosa della Carena è un laboratorio ideale per gli astronomi che vogliono studiare la nascita violenta e l'infanzia delle stelle.
Anche se questa nebulosa risulta spettacolare in luce visibile (eso0905), molti dei suoi segreti si nascondono dietro spessi veli di polvere. Per oltrepassare la polvere un gruppo di astronomi europei, guidato da Thomas Preibisch (University Observatory, Munich, Germania) ha utilizzato le capacità del VLT (Very Large Telescope) dell'ESO in combinazione con una camera sensibile all'infrarosso (chiamata HAWK-I). [2]
Centinaia di singole immagini sono state combinate per creare la foto finale, riprodotta sopra: il mosaico infrarosso della nebulosa più dettagliato che sia mai stato realizzato e una delle immagini più spettacolari di sempre fra quelle create dal VLT. La foto mostra non solo le stelle massicce più luminose, ma anche centinaia di migliaia di stelle più deboli [3] che prima non erano visibili.
La stessa abbagliante Eta Carinae appare, in basso a sinistra, circondata da nubi di gas che risplendono, sotto il feroce assalto della radiazione ultravioletta. In tutta l'immagine ci sono anche zone scure di materiale denso e compatto che rimane opaco anche nella banda infrarossa: sono i gusci di polvere che avvolgono le nuove stelle in formazione.
Nel corso degli ultimi milioni di anni in questa regione celeste si sono formate molte nuove stelle, sia singole che in ammasso. L'ammasso brillante vicino al centro dell'immagine è Trumpler 14. Anche se compare nelle immagini nella banda visibile, un numero molto maggiore di stelle più deboli è evidente in questa vista all'infrarosso. Sulla sinistra invece si nota una piccola concentrazione di stelle che appare di colore giallo. Questo raggruppamento di stelle è stato visto per la prima volta in questi nuovi dati del VLT: queste stelle non sono per nulla visibili nella banda della luce visibile.

Note
[1] La Carena è la chiglia della nave mitologica Argo, famosa per Giasone e gli Argonauti.
[2] Regioni di spazio piene di polvere assorbono e diffondono la luce blu, di lunghezza d'onda minore, molto di più della luce rossa, di lunghezza d'onda maggiore. Questo effetto spiega anche perchè i tramonti sulla Terra sono spesso rossi, soprattutto quando l'atmosfera contiene molta polvere. In alcune zone del cielo, in particolare nelle regioni di formazione stellare molto "polverose" come la Nebulosa Carena, questo effetto è così accentuato che la luce visibile non riesce a penetrare per nulla. Gli astronomi superano questo problema utilizzando la luce infrarossa osservata con strumenti speciali come HAWK-I sul VLT dell'ESO o con il telescopio infrarosso per survey VISTA.
[3] Uno degli scopi principali degli astronomi era di cercare in questa regione stelle più deboli e meno massicce del Sole.


Ulteriori Informazioni. Nel 2012 cade il 50-simo anniversario della fondazione dell'ESO (European Southern Observatory). L'ESO (sostenuto da Austria, Belgio, Brasile, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia, Olanda, Portogallo, Repubblica Ceca, Spagna, Svezia, Svizzera) gestisce tre osservatori in Cile: La Silla, Paranal e Chajnantor.

A panchromatic view of massive star feedback and triggered star formation in the Carina Nebula Thomas Preibisch, Professor for Astronomy at the Observatory of Munich University

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