Il santuario di Ballao (L'Unione Sarda, Libri, 13 Ottobre 2012)
Nel 1918 l'archeologo Antonio Taramelli studiò il pozzo sacro Funtana Coberta, in territorio di Ballao. Intorno al monumento nuragico non furono rinvenuti oggetti di metallo e non venne trovata traccia dei tipidi edifici che in Sardegna sorgono normalmente accanto ai pozzi sacri. Ci sono voluti 85 anni per restituire a questo sito archeologico la dignità che meritava: non si trattava di un pozzo isolato ma di un autentico santuario con annesso forno per il bronzo nel quale si fondevano anche i bronzetti e le spade votive che i pellegrini offrivano alle divinità delle acque. Ma il merito di Maria Rosaria Manunza, coordinatrice della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Sardegna, non si limita ad aver condotto accurate campagne stratigrafiche dal 1998 al 2003 rinvenendo bronzetti, spade e lingotti di rame a forma di pelle di bue (“peau-de-boeuf” o “ox-hide”), una testa di guerriero nuragico, in bronzo, lunga 8 centimetri. E poi più di duemila frammenti ceramici tra cui un