Energia intelligente, è l'unica ricetta

«Mi preoccupano i rischi legati al nucleare ma credo sia meglio produrre l'energia in casa invece che acquistarla dall'estero». Non è una dichiarazione raccolta dal cronista ma una delle provocazioni contenute nel “Discussion Game” animato dal divulgatore Gianluca Carta, ieri pomeriggio al “Sette Vizi”, Mem di Cagliari. È iniziato così il secondo “Caffè scientifico” organizzato da Sardegna Ricerche per il ciclo “Dialoghi di Scienza”, un incontro informale per confrontarsi su un argomento di enorme attualità come l'energia. Il gioco ha facilitato la discussione e dopo un'ora di “Discussion Game” la conversazione si è svolta tra Alfonso Damiano (Professore associato al Dipartimento di Ingegneria elettrica ed elettronica dell'Università di Cagliari e responsabile scientifico del Laboratorio fotovoltaico di Sardegna Ricerche) e Maurizio Melis (conduttore della trasmissione di Radio 24 “Smart City, la città intelligente”, autore dei libri “Mr. Kilowatt, alla ricerca dell'energia perduta”, “Landi Renzo e la mobilità sostenibile. Storia di un imprenditore reggiano e delle sue innovazioni nella terra dei motori”).
Proprio Melis, rispondendo a una domanda del pubblico, ha affermato: «Si era creata l'illusione che dalle rinnovabili si sarebbe potuta ottenere energia senza alcun impatto sull'ambiente e invece non c'è niente a impatto zero, ma bisogna anche accettare e non dire sempre di no».
Damiano, che cosa s'intende per energia intelligente?
«Sino a ieri la produzione, il consumo e la gestione dell'energia avevano il compito di soddisfare le richieste, considerando le risorse illimitate e gli impatti sull'abiente marginali. Tutto ciò non è più sostenibile dal punto di vista ambientale e lo sarà ancora meno dal punto di vista economico nel prossimo futuro. Dal punto di vista economico si trascura del tutto l'evoluzione del costo dell'energia associata all'aumento della domanda. Energia intelligente significa innanzitutto consumare meno, grazie a sistemi più efficienti, in grado di usare l'energia meglio e solo quando serve. E significa produzione di energia elettrica e termica ottenuta da fonti rinnovabili e dimensionata per il consumo. Ma significa anche nuovi sistemi di gestione delle reti di distribuzione che permettano finalmente di utilizzare l'energia dove viene prodotta in una visione di reti che sapranno ottimizzare la qualità della fornitura, l'efficienza di funzionamento del sistema e l'utilizzo delle risorse locali».
Il futuro per l'energia nell'Isola?
«Speriamo intelligente. E dedicato maggiormente allo sviluppo di nuove infrastrutture e tecnologie per utilizzare meno energia e meglio. Le tematiche connesse alla trasformazione del sistema di gestione della produzione del consumo e delle reti possono rappresentare un volano per lo sviluppo di nuova imprenditorialità e occupazione».
E l'impatto sul territorio?
«Limitare l'impatto passa per una minore e migliore produzione di energia associata a un minor consumo a parità di servizi, beni e qualità della vita. Indispensabile per questo l'integrazione fra i tre sistemi energetici: elettrico, trasporti, termico. Serve anche una cultura energetica di base che faccia evolvere la percezione dell'energia da bene di consumo a risorsa preziosa da utilizzare e non consumare».
Andrea Mameli Articolo pubblicato nella pagina della Cultura del quotidiano L'Unione Sarda il 3 Maggio 2013.

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