SRT: anche la scienza ha bisogno di sogni

Io credo che senza quella voglia di osare, senza quel desiderio di superare i limiti, senza quella sana propensione al sogno, la scienza progredirebbe molto lentamente. L'idea di costruire un acceleratore di particelle o di lanciare una sonda interplanetaria o di realizzare un radiotelescopio è qualcosa che spesso nasce come la fuga in avanti di poche persone, ma poi conquista gli altri con la forza dei risultati.
Qualcosa di simile è accaduto, e sta accadendo, con il Sardina Radio Telescope, inaugurato oggi nella spianata di Pranu Sanguni, a 40 chilometri da Cagliari. Un sogno condiviso inizialmente da poche persone che ora è diventato un gigantesco orecchio d'acciaio puntato verso lo spazio. Un sogno che si avvera.
SRT avvolto nella nebbia, 30 Settembre 2013 (ore 8:15)
Ho provato, una volta tanto, a sondare non i contenuti scientifici ma la dimensione emotiva con brevissime interviste a tre protagonisti della gigantesca operazione: Andrea Possenti (direttore dell'Osservatorio Astronomico di Cagliari), Nichi D’Amico (Direttore del progetto Sardinia Radio Telescope), Giancarlo Setti (INAF, Bologna):
 

Andrea Mameli Blog Linguaggio Macchina 30 Settembre 2013

Lo streaming della cerimonia d'inaugurazione

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