Carl Sagan. Da alieno tra gli astrofisici a profeta indimenticabile
La placca in onore di Carl Sagan a Brooklin |
Non sarà stato facile, almeno all'inizio, far breccia tra gli astrofisici, impegnati a osservare rigorosamente il metodo scientifico.
Ma poi, graudalmente, la possibilità di sfruttare il setacciamento cosmico effettuato dai radiotelescopi terrestri anche per indagare possibili segnali alieni è stata accettata e oggi è una pratica normale. Prima di Sagan sarebbe stato un sacrilegio parlare di Wow Signal in un radiotelescopio (come ad esempio nel caso, a me vicino, del Sardina Radio Telescope).
Della voluminosa eredità scientifica e divulgativa di Carl Sagan cito il romanzo Contact (da cui è tratto il film di Robert Zemeckis del 1997), il progetto di ricerca SETI (Search for Extra-Terrestrial Intelligence) e le placche poste all'interno delle sonde Pioneer.
Ma il testamento di Carl Sagan è anche nella foto scattata nel 1990 dalla sonda Voyager 1 in cui si vede il pianeta Terra dalla distanza di 6 miliardi di chilometri: "Pale Blue Dot": la Terra vista dallo spazio profondo e il sogno di Carl Sagan.
Andrea Mameli
P.S. Nel blog di Daniele Barbieri ho recuperato un post molto interessante che avevo letto quest'estate e non ritrovavo più: Il segnale «Wow» o della speranza (13 Agosto 2013).
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