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Visualizzazione dei post da luglio 28, 2013

Muse: il museo dove i grandi fanno “Oh” (L'Unione Sarda, 3 Agosto 2013)

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A meno di una settimana dall'inaugurazione non è ancora tempo di bilanci per il Muse di Trento, il maestoso museo interattivo della scienza disegnato da Renzo Piano («ma la riuscita la dobbiamo al fitto dialogo che ho avuto con i ricercatori» ha sottolineato l'architetto genovese) e riempito con il frutto della creatività e dell'ingegno di 120 esperti e comunicatori. Tutte persone che hanno lavorato per 10 anni a questo progetto, grazie al contributo degli enti locali, dell'università, delle fondazioni e di aziende private. Un progetto di rilievo mondiale, in cui coesistono ricerca scientifica, divulgazione, esibizioni interattive, giochi per i bambini, accostamenti tra arte e scienza. Un luogo luminoso, con un grande spazio centrale riempito da decine di animali e uccelli impagliati, sospesi nel vuoto. Un luogo sostenibile, in cui la maggior parte dell'energia arriva dal sole e dal suolo (con il geotermico a bassa entalpia dedicato al raffreddamento). Un luog

L'analisi del cromosoma Y avvicina Adamo a Eva (e la Sardegna all'Europa)

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A giudicare dal contenuto di due articoli appena pubblicati da Science sembra che l'ambum di famiglia dei Sapiens potrebbe aver bisogno di qualche pagina in più. Gli studi si basano sull'incrocio di due dati: il cromosoma Y (patrimonio esclusivo degli uomini, ereditato di padre in figlio) e il DNA mitocondriale (patrimonio di uomini e donne, tramandato da madre a figlio/a). Gli ipotetici antenati comuni sono chiamati Cromosoma Y Adamo e Eva mitocondriale . Queste due parti del DNA umano sono le uniche che i bambini ereditano dai loro genitori con assoluta precisione . Ogni altra parte del DNA viene rimescolata in ogni nuovo nato . Inoltre, se è vero che i padri trasmettono i loro cromosomi Y con precisione ai loro figli e le madri fanno lo stesso con il DNA mitocondriale a tutti i loro figli , i n realtà si verificano delle mutazioni. Con che frequenza insorgono queste mutazioni? Scoprirlo è il lavoro de i genetisti . Quel che sappiamo con cert

Muse: volontario per un giorno, curioso da sempre

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Una magnifica esperienza, come volontario di supporto all'ufficio stampa e come visitatore curioso, quella che ho vissuto a Trento il 27 Luglio 2013, in occasione dell'inaugurazione del Muse . Avevo il compito di twittare e di caricare foto su Instagram con i profili ufficiali dei Muse. Un'esperienza straordinaria che mi ha spinto a perlustrare ogni angolo del Muse, alla ricerca di inquadrature significative. L'unica cosa che non ho visto sono gli spettacoli e le conferenze dell'inaugurazione, ma va bene così. Precedenti post sul tema: Muse FabLab: un laboratorio per la creatività del fare. Intervista a David Tombolato (30 Luglio 2013) Scienza interattiva con eXplora Muse. Marco Lorenzi spiega come funziona (30 Luglio 2013)  Muse: conferenza stampa (30 Luglio 2013) MUSE, ovvero l'arte di coinvolgere per comunicare scienza e tecnologia (29 luglio 2013) Si chiama eXplora Muse l'aiuto digitale alla comunicazione della scienza Il Muse ispir

Scienza interattiva con eXplora Muse. Marco Lorenzi spiega come funziona

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La guida multimediale eXplora , progettata dal polo dell’innovazione Trento RISE , contiene gallerie fotografiche ad altissima risoluzione, video di approfondimento, immagini interattive, percorsi narrati. Il progetto, lanciato da Trento RISE, è sviluppato dall’agenzia di comunicazione Graffiti e da MobFarm , la prima azienda italiana ad aver sviluppato applicazioni per iPhone e iPad. Il progetto si avvale del contributo dello sviluppatore Giorgio Zanoni. Il nome eXplora richiama il primo science center del mondo: l’Exploratorium di San Francisco (fondato nel 1969 da Frank Oppenheimer). Per ulteriori informazioni: www.explora-museum.com All'inaugurazione del Muse, il 27 Luglio 2013, ho potuto osservare eXplora da vicino e ho chiesto a Marco Lorenzi (Trento RISE) di mostrare alcune funzionalità: Andrea Mameli www.linguaggiomacchina.it 30 Luglio 2013

Muse: conferenza stampa

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Muse: conferenza stampa (27 Luglio 2013) Andrea Mameli blog Linguaggio Macchina 30 Luglio 2013

Muse FabLab: un laboratorio per la creatività del fare. Intervista a David Tombolato.

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Marco Mameli, 9 anni, osserva la stampante 3D (Muse, 27 Luglio 2013). «La sfida più grande - spiega David Tombolato , responsabile del Muse Fab Lab - era quella di entrare in un piano dedicato alla preistoria e all'innovazione nel percorso evolutivo della nostra specie ( "Dai primi uomini sulle Alpi al futuro digitale" ). L'abbiamo affrontata avendo a cuore la cultura del fare digitale, la cultura della mano che torna a essere importante». Quando è stato pensato questo progetto?  «L'idea del Muse Fab Lab è nata circa un anno fa. Ma gli allestimenti sono stati montati in appena quattro giorni e l'installazione dei macchinari è durata 24 ore». Chi ha lavorato alla progettazione? «Da Marzo 2013 abbiamo avuto la collaborazione di Massimo Menichinelli, reduce da una significativa esperienza nello sviluppo dell’Aalto FabLab a Helsinki e nella partecipazione al Fab BootCamp nel FabLab Barcelona e alla FabAcademy nel FabLab Amsterdam». Chi lo gestisce ad

MUSE, ovvero l'arte di coinvolgere per comunicare scienza e tecnologia

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Il Muse mi piace molto (i lettori di Linguaggio Macchina lo sanno bene: Il Muse ispiratore e le muse ispiratrici ). Ho avuto la fortuna di visitarlo con calma, prima dell'inaugurazione, e durante Ho apprezzato la struttura dell'edificio e il suo livello di sostenibilità energetica ( Leed Gold ). Considero il percorso espositivo, dal piano -1 alla terrazza, un eccellente esempio di progettazione condivisa. Di quella che Renzo Piano all'inaugurazione ha definito "una partita a ping pong a quattro, tra architetti, maestranze, comunicatori e scienziati". Il percorso espositivo del MUSE dal basso verso l'alto -1: Storia della vita e Serra tropicale; P.T. Piano terra; 1: La scoperta inizia dai sensi; 2: La lunga storia delle Dolomiti; 3: Natura alpina; 4: Alte vette; Ter.: Terrazza. Trovo eccellente l'idea di sospendere gli animali impagliati e lo scheletro della balena nel vuoto. Renzo Piano ha parlato di effetto Zabriskie Point (la scena finale del fi

Si chiama eXplora Muse l'aiuto digitale alla comunicazione della scienza

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Il MUSE ha scelto un aiuto digitale per la sua azione di comunicazione della scienza. Un aiuto che non si sostituisce alle guide in carne e ossa ma le affianca, fornendo ai visitatori approfondimenti con profondità e livelli di interazione differenziati (per età, conoscenza dei temi affrontati, voglia di approfondire, ecc.) ovviamente multimediale. Si chiama eXplora Muse ed è stato sviluppato da due aziende italiane (Graffiti e MobFarm) con il contributo dello sviluppatore trentino Giorgio Zanoni. I bambini possono colorare i dinosauri e giocare le fauci del grande coccodrillo.   I grandi possono cliccare sulle interviste agli esperti e orientarsi nel MUSE confezionando un proprio percorso (o cercando consigli su come muoversi). Nei due video sotto Marco Lorenzi illustra come funzionano. Non manca l'approccio social con la possibilità di pubblicare su Facebook (e presto anche su Twitter) le foto scattate con il tablet (un iPad Mini) e di esprimere il proprio grad

Il Muse ispiratore e le muse ispiratrici

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Non ci vuole molto a capire che il Muse , inaugurato a Trento poche ore fa, potrà diventare un modello: di politiche del territorio illuminate, di collaborazione tra università e centri di ricerca, di sapiente coinvolgimento di finanziatori pubblici e privati, di dedizione a un progetto di altissimo livello, di paziente attesa (10 anni), di utilizzo di metodi e strumenti innovativi per la comunicazione della scienza, di progettazione condivisa tra architetti, ricercatori e comunicatori. Muse come ispiratore di un nuovo modo di (ri)pensare la città? Di nuove iniziative di comunicazione della scienza? Di approccio alla cultura accessibile e non elitario? Forse. Di sicuro il Muse non è un giocattolo per pochi ma ha le carte in regola per incidere, e non poco, a livello educativo e conoscitivo, nonché di ricerca. Ho apprezzato molto il modo (davvero poco politichese) in cui è stata presentata la narrazione su quello che c'è dietro il progetto del Muse. Chi ha parlato (prima in