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Visualizzazione dei post da agosto 4, 2013

Il fotografo e il medico. Eroi dell’era nucleare

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Il 10 agosto 1945 Yosuke Yamahata fu incaricato dal comando militare nipponico di fotografare una città bombardata. Non era un evento raro, di quei tempi, ma la distruzione che restò impressa in quelle foto aveva qualcosa di eccezionale. Del resto erano passati solo tre giorni dalla distruzione di Hiroshima e pochi giapponesi sapevano cosa stava succedendo. Yosuke Yamahata attraversò a piedi Nagasaki in lungo e in largo, per 8 ore di fila. E nel primo pomeriggio consegnò 117 scatti. Quel Torii, il portale del tempio scintoista, che si staglia sopra la sterminata distesa di macerie è diventato uno dei simboli della devastazione atomica. Il nome della bomba al plutonio fatta esplodere 2 minuti dopo le 11 del 9 agosto era “Fat Man” (“Ciccione”) in base alla regola non scritta secondo la quale più la bomba era distruttiva e più il suo nome deve essere spiritoso. I suoi effetti furono devastanti: 73.884 morti, 74.909 feriti, 1.929 dispersi, come recita il bollettino di guerra defininivo,

Nagasaki, 9 Agosto 1945, ore 11:02

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A mushroom cloud rises over Nagasaki. August 9, 1945 Censored at first, memoirs penned by teen Nagasaki A-bomb survivor revived A diary written by a 14-year-old girl after she was caught up in the atomic bombing of Nagasaki on Aug. 9, 1945, is regarded as one of the most telling memoirs of the event. Masako Yanagawa, 82, talks about the diary she wrote when she was 14 after surviving the Aug. 9, 1945, atomic bombing of Nagasaki. The publication of the diary after a censorial struggle with the Allied Occupation authorities “may have contributed to peace,” said Masako Yanagawa, 82, about her writing. (Japan Times, Aug 6, 2013)  

Pietro Olla a Trento: un clown per la scienza

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A Trento il 27 Luglio ho incontrato un carissimo amico cagliaritano. Non era lì per caso, ma per partecipare attivamente all'inaugurazione del Muse. Pietro Olla , ufficialmente ingegnere, di fatto è un Clown Scientifico, un Animatore Sociale, un Artista di Strada, un Divulgatore e un Ricercatore. A distanza di qualche giorno da quelle straordinarie giornate (sulle quali ho scritto abbondantemente) ho posto alcune domande all'amico Pietro, il quale ha risposto con la consueta gentilezza e precisione. Ecco l'intervista (le foto sono di chi le ha scattate: c'è scritto sotto). Buona lettura! Pietro Olla al Muse 27/7/2013 (Foto: Alessandro Largaiolli) Pietro Olla, quale percorso ti ha portato a Trento? «Nel 2002 il mio primo stage al Museo tridentino di scienze naturali, il padre del Muse, ero appena uscito dalla prima esperienza di Ricerca, all'ENEA di Roma. Quello è stato il primo approccio alla comunicazione della scienza: fui mandato dalla società n

Ombre azzurre. Vorrei vederle con le rotoballe.

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Una serie di 25 opere, dipinte tra il 1889 e il 1891 da Claude Oscar Monet. Una meticolosa analisi del comportamento della luce. Un capolavoro di arte e scienza. Sono i covoni di grano, ritratti “en plain air”, con i quali Monet riesce a fissare sulla tela una caratteristica (non molto nota): le ombre colorate. Ieri sera ho provato a immortalare, queste ombre colorate, ma senza successo. Non ho trovato i covoni, ma le rotoballe: decine e decine di rotoballe visibili dalla statale 195, attendevano il mio scatto. Niente da fare: ombre nere. Ma ovviamente non finisce qui: le ombre azzurre saranno la mia ossessione fotografica di quest'estate! Rotoballe al tramonto. Sardegna. Agosto 2013. Foto: A. Mameli Già che ci siamo perché non proviamo a capire cosa sono queste ombre colorate? Immaginiamo la luce del sole come una raffica di cariche elettriche oscillanti o come una mitragliata di molle in forte agitazione. E immaginiamo la reazione delle molecole dell'aria quando vengo

Caves: storie di astronauti dell'ESA nelle grotte sarde

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"Caverne frequentate 10 mila anni fa dai sardi del neolitico. Poi rifugio per animali selvatici e latitanti imprendibili. Oggi richiamo internazionale per speleologi e scienziati". Scrivevo così 5 anni fa (Astronauti a Su Bentu. Dalle viscere della Terra allo spazio, L'Unione Sarda, 15 agosto 2008) per illustrare i corsi dell'ESA che si svolgono nella grotta carsica Su Bentu, una cavità di 15 km, in parte inesplorata, con la collaborazione del Soccorso Alpino e Speleologico e della Federazione Speleologica Sarda. La grotta sarda è stata scelta dall’Advanced Training Solutions di Pesaro, la società incaricata dall’ESA per coordinare l’addestramento degli astronauti. I corsi hanno lo scopo di simulare alcune condizioni tipiche del lavoro nella stazione spaziale internazionale (spazi ristretti, pochi rumori), di abituare gli astronauti a prendere nota di tutte le attività (anche fotografando e campionando le forme di vita incontrate in grotta) e aiutano a migl

L'Internet delle Cose, Internet di Qualsiasi Cosa. Un questionario by Paraimpu

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Invito i lettori di Linguaggio Macchina a dedicare 3 o 4 minuti per compilare un questionario sulla Internet of things o IoT. Perché? Ma perché potrebbe essere utile, no? Non sapete cos'è la Internet of Things? Niente paura, leggete qui: Se la caffettiera parla con un coniglio: è il paradigma di Paraimpu. Social tool e fantasia (Linguaggio Macchina, 27 Settembre 2011)... Le domande sono facili facili (Che tipo di utente Web sei? Quali "oggetti" che si connettono al Web compreresti volentieri?) e possono farci scatenare la fantasia (Se potessi acquistare o avere in regalo una lampada che si connette al Web, a cosa e come vorresti reagisse? Quali funzionalità ti piacerebbe avesse? Tenendo conto anche delle tue esigenze, quali oggetti ti piacerebbe poter connettere al Web in un prossimo futuro?). Pensateli come 3 o 4 minuti, anche divertenti, dedicati a qualcosa di potenzialmente molto utile. Ho posto due domande e mezza a uno degli ideatori del questionario - gli svi

Esperimenti con la carrucola al Muse

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Carrucola a disposizione per esperimenti spontanei, MUSE (Trento, 27 Luglio 2013). Foto: Linguaggio Macchina.