Testare l’accessibilità per soddisfare i diritti. Intervista a Stefania Leone (Associazione Disabili Visivi)

Linguaggio Macchina si interessa da tempo al tema dell'accessibilità tecnologica, un tema in continua evoluzione perché sono in continua evoluzione le competenze, i diritti e le tecnologie.
Linguaggio Macchina ha posto alcune domande a Stefania Leone, Consigliere dell’Associazione Disabili Visivi, con delega per le Problematiche ICT.
L'Italia è stata avanti in Europa, con la Legge Stanca, per la normativa in merito alla web accessibility. Oggi sarebbero necessarie nuove norme per adeguarci alle tecnologie?
«Non sono necessarie nuove norme, la legge 4/2004 nota anche come legge Stanca, è stata di recente aggiornata e uniformata alle WCAG 2.0, le linee guida internazionali per l’accessibilità dei contenuti del web. Con tale aggiornamento, la legge consente le nuove tecnologie, e vengono alleggeriti i requisiti per gli sviluppatori di siti web e tecnologie web accessibili, purchè le tecnologie utilizzate siano “Accessibility supported”, ovvero abbiano le proprie regole che le rendono accessibili, e tali regole devono essere state approvate dal W3C, il Consorzio internazionale del WEB.»
Non tutte le App per smartphone e tablet sono accessibili alle persone con disabilità. Quali sono i requisiti irrinuciabili?
«Il requisito irrinunciabile è che la app sia compatibile ed intercettata dalla tecnologia assistiva presente nei diversi tipi di smarthpone. Per esempio nel caso di dispositivi della casa Apple, è assolutamente richiesta la compatibilità con il Voiceover, la specifica tecnologia assistiva degli strumenti Apple, che decodificando in voce tutte le operazioni sullo schermo deve necessariamente “vocalizzare” anche in caso di attivazione di una nuova applicazione o “app”.»
Cosa significa “robustezza della tecnologia”, concetto introdotto nelle Linee Guida WCAG2.0?
«Il principio delle WCAG 2.0 introduce il concetto di Robustezza della tecnologia, nel senso che il contenuto deve poter essere interpretato in modo affidabile da una vasta gamma di programmi utilizzati dall’utente, comprese le tecnologie assistive.»
In che modo si effettua il test di accessibilità di una tecnologia?
«Pur essendo diffusi in rete diversi validatori di accessibilità dal punto di vista tecnico, tali strumenti sono solo una fase parziale di verifica, in quanto non garantiscono il test di usabilità, caratteristica. dinamica e verificabile solo con la pratica dell’utente in fase di navigazione. Pertanto il metodo più efficace resta quello di provare a navigare in un sito web con il solo uso della tastiera, e facendolo anche in presenza di uno screen reader che è lo strumento di assistenza vocale utilizzato dalle persone cieche. Sui dispositivi mobili vanno provate le app nelle maggiori case Android e Apple, in quanto utilizzano diversi supporti vocali alla navigazione. In generale, il modo più efficace di testare l’accessibilità è quello di coinvolgere direttamente le persone disabili (associazioni o all’interno dell’azienda produttrice) fornendo test tramite persone con diverse disabilità e diversi dispositivi e tecnologie diffuse sul mercato.»

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